ANIMALI ANOMALI

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John Jonston

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John Jonston in lingua polacca Jan Jonston e in lingua latina Joannes Jonstonus (Szamotuły15 settembre 1603 – Legnica1675) è stato un medicobiologo e botanico polacco discendente dalla nobiltà scozzese e imparentato con la famiglia polacca Leszczynski.

Biografia

Jonston era figlio di Simon Johnston, che era emigrato dalla Scozia alla Confederazione polacco-lituana. I suoi primi studi vennero pagati da uno dei suoi zii paterni, che si era trasferito nella Confederazione con suo padre.

Dal 1611 frequentò la scuola dei Bohemian Brothers a Ostroróg, quindi lo Schoenaichianum a Bytom, e dal 1619 il gymnasium a Toruń, nella Prussia reale. Essendo un calvinista, non poté frequentare la cattolica Università Jagellonica. Pertanto ottenne la sua prima laurea all'Università di St. Andrews (1622–25; M.A., 1623), dove studiò teologiafilosofia scolastica e lingua ebraica. Tra i suoi finanziatori vi fu il Primate di All Scotland, John Spottiswood.

Nel 1625 Jonston tornò al Confederazione polacco-lituana. Fino al 1628 fu un precettore privato nella famiglia della famiglia Kurtzbach-Zawadski a Leszno, dove era un membro attivo della comunità Czech Brethren. Intorno al 1625-28 pubblicò Enchiridion historiae naturalis, che nel 1657 sarebbe stato tradotto in inglese.

Nel 1628 intraprese un viaggio nel Sacro Romano Impero (WittenbergLipsiaFrancoforte sul MenoFraneker) per completare i suoi studi. Frequentò l'Università di Cambridge, dove studiò botanica e medicina e le università di Francoforte, Franeker e Leida, immatricolatosi nel 1630. Lo stesso anno gli venne offerta una cattedra di filosofia a Deventer ma rinunciò, preferendo far ritorno alla Confederazione per fare nuovamente il precettore privato. Si impiegò presso Rafał Leszczyńskivoivoda di Bełz, insegnando a suo figlio, Bogusław Leszczyński.

Nel 1632 Jonston si recò all'estero con Bogusław e molti altri figli dei magnati della Confederazione. La loro prima tappa fu Franeker (1632), seguita da Leida e Amsterdam, e quello stesso anno Jonston pubblicò il suo Thaumatographia naturalis. Nel 1634 visitarono l'Inghilterra, tornando poi a Leida, dove Jonston si laureò in medicina; poco dopo avrebbe ricevuto un secondo diploma di laurea ( ad eundem) a Cambridge. Quello stesso anno ricevette anche un dottorato da entrambe le università, per la sua tesi De febribus (Sulle febbri). Bogusław, Jonston e gli altri si recarono in viaggio in Europa fino al 1636, tornando in Polonia dopo la notizia della morte del padre di Bogusław. Jonston tornò a Leszno, rimanendo al servizio dei Leszczyński, con il titolo di Archiater et Civitatis Lesnensis Physicus Ordinarius.

A Leszno insegnò al locale gymnasium, dove fece amicizia con Comenio, che era un altro importante membro della scuola. Nel 1642 Jonston rifiutò di nuovo un'offerta per presiedere un dipartimento all'estero (questa volta, quello di medicina a Francoforte). Nello stesso anno, la sua Idea universae medicinae practicae fu pubblicata ad Amsterdam (sarebbe stata tradotta in inglese nel 1652). Jonston rifiutò ulteriori offerte da Heidelberg e Leida.

Nel 1652 acquistò (o ereditò) una proprietà a Ziebendorf (ora Składowice) vicino Legnica. Nel 1665, in seguito alle guerre polacco-svedese (Il diluvio come vennero chiamate), che peggiorarono gli atteggiamenti pubblici nei confronti dei protestanti della Confederazione, si ritirò da Leszno nella sua proprietà. Rimase lì per il resto della sua vita.

Morì a Legnica intorno al 1675.

Opere

  • Historiae naturalis de quadrupedibus libri, cum aeneis figuris, Johannes Jonstonus,... concinnavit (J. J. Schipperi, Amsterdam, 1657).[1]
  • Historiae naturalis de insectis libri II, de serpentibus et draconibus libri II, cum aeneis figuris, Joh. Jonstonus,... concinnavit (Ad Moenum 1653; reissued J. J. fil. Schipper, Amsterdam, 1657, reissued 1665).
  • Historiae naturalis de insectis libri III, de serpentibus et draconibus libri II, cum aeneis figuris, Joh. Jonstonus,... concinnavit (deux parties en un volume, J. J. fil. Schipper, Amsterdam, 1657, reissued 1667).
  • Historiae naturalis de exanguibus aquaticis libri IV, cum figuris aeneis, Joannes Jonstonus,... concinnavit (J. J. Schipperi, Amsterdam, 1657, reissued 1665).
  • Historiae naturalis de piscibus et cetis libri V, cum aeneis figuris, Johannes Jonstonus,... concinnavit (J. J. Schipperi, Amsterdam, 1657).
  • Historiae naturalis de avibus libri VI cum aeneis figuris Johannes Jonstonus,... concinnavit (J. J. Schipperi, Amsterdam, 1657).
  • De Communione veteris Ecclesiae syntagma, ex bibliotheca Johannis Jonstoni,... (Elsevir, Amsterdam, 1658).
  • Johannis Jonstonii,... de Festis Hebraeorum et Graecorum schediasma (V.J. Trescheri, Bratislava, 1660).
  • Naeukeurige Beschryving Van de Natuur der Vier-voetige dieren, ... en Draken. Dutch translation by M. Grausius of the Historiae naturalis... libri I-VI (I. I. Schipper, Amsterdam, 1660). Some copies with contemporary hand-coloured engravings exist.
  • Magni Hippocratis,... Coacae praenotiones, graece et latine... cum versione D. Anutii Foesii,... et notis Joh. Jonstoni,... (Elsevir, Amsterdam, 1660).
  • Idea hygieines recensita, libri II. Johannes Jonstonus,... cum cura revidit (V.J. Trescheri, Jena, 1661, reissued 1667).
  • Notitia regni mineralis, seu Subterraneorum catalogus, cum praecipuis differentiis (V.J. Trescheri, Leipzig, 1661).
  • Notitia regni vegetabilis, seu Plantarum a veteribus observatarum... in suas classes redacta series (V.J. Trescheri, Leipzig, 1661).
  • Dendrographias, sive historiae naturalis de arboribus et fructicibus, tam nostri quam peregrini orbis, libri decem, figuris aeneis adornati, Johannes Jonstonus,... concinnavit... (M. Meriani, Frankfurt, 1662).
  • Historiae naturalis de serpentibus, libri II, Joannes Jonstonus,... concinnavit (J. J. Schipperi, Amsterdam, 1667).
  • A Description of the Nature of Four-footed Beasts (London, 1678). An English translation of Historiae naturalis de quadripedibus, with 80 engraved illustrations.History of Science: A description of the nature of four-footed beasts: with their figures engraven in brass: Contents
  • (LATheatrum universale omnium animalium insectorum, Heilbronn, Franz Josef Eckebrecht, 1767.

(https://it.wikipedia.org/wiki/John_Jonston)

La copia digitale di Google Books riporta i timbri della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, "Com privilegio S.Ces. M. et Regis Christianissimi.".
Il testo è redatto in Latino (che per me è Arabo); il titolo completo dell'opera, la prima nella bibliografia di Johnston recita:

HISTORIAE NATVRALIS 
DE QVADRUPETIBUS
LIBRI

Cum arneis figuris
JOHANNES JOHNSTONVS   MED: DOCTOR

Concinnauit

FRANCOFVRTI AD MOENUM

impensis

HAEREDUM MATH:MERIANI

L'anno della pubblicazione è il 1657.
Dal momento che non possiedo la facoltà di analizzare il testo, mi devo limitare a guardare le figure, con nomenclatura annessa, come quand'ero bambino; è lo stesso senso di meraviglia del piccolo analfabeta che mi pervade nell'osservare il bestiario scaricato da Google Books, e il medesimo sospetto di chi mi ha suggerita questa esperienza meta-letteraria mi assale: se il mulo, l'ippopotamo, la giraffa e il leone appaiono a grandi linee le stesse bestie che vediamo oggi in fotografia e in video, per quale motivo dovrei pensare che altre specie oggi appartenenti al mito dovrebbero essere tratte dal folklore e dalla leggenda, anzichè dalla ricerca scientifica dell'epoca? Forse perché le vedo in forma di antiche stampe in bianconero, e non in immagini a colori e in alta risoluzione? 
Per quanto mi riguarda, io non ho alcuna prova tangibile dell'esistenza dell'ippopotamo, dal momento che non ne ho mai visto uno dal vero, e non stampato sulla carta o proiettato su uno schermo di sorta. 
Dunque perchè dovrei favorire l'esistenza del mostruoso mammifero acquatico dalle fauci abnormi, in luogo di un equino cornuto o di un felino alato? E l'ippopotamo è soltanto un esempio -per quanto voluminoso- di una infinita serie di animali che non ho mai visti dal vero, e verosimilMente non vedrò mai.
E' soltanto l'approccio dell'osservatore, la sua forma mentis, a stabilire in modo definitivo il valore della visione, dal momento che non avremo mai una solo risposta certa in merito alla fauna di un qualunque periodo storico del quale ci sono rimaste -nel migliore dei casi- soltanto parole, e raffigurazioni più o meno artistiche, e più o meno realistiche. 
Lo stesso si può dire di tutta la storia non-naturale, con tutti i suoi personaggi più o meno noti alla popolazione odierna. Nel caso della fauna in generale, e della Historiae Naturalis in particolare, sappiamo che in tempi recenti gli unicorni vengono raramente avvistati, così come i grifoni; ma che questo non sia mai successo, non si può escludere così come gli avvistamenti di uomini alati, dragoni e gnomi, e innumerevoli altri personaggi esotici che abitano da sempre ai confini tra fantasia e realtà. 
Dei compresi.
Non è soltanto una questione di apertura mentale; ci si dovrebbe chiedere perché Mr. Johnston abbia incluse, in un documento che si può intendere come un conato di tassonomia, specie animali affatto inesistenti, scaturite dalla fantasia ma descritte in documenti scientifici e trattati come reali.
Infine tutto si può ridurre a una questione di fede, e ognuno può credere, o credere di conoscere, fintanto che la sua conoscenza è limitata a quella delle parole scritte da chiunque altro nel corso dei tempi; nel caso delle opere grafiche, come quelle incluse nell'opera di Johnston, possiamo almeno affidarci ad una intuizione interiore stimolata dalla mera visione del soggetto, come nelle esperienze oniriche; possiamo cioè "credere", o credere di riConoscere una qualche verità che non ha alcun supporto logico, letterario o scientifico, ma nemmeno concreto, o probabile, e affidarci soltanto al nous, come se anche quello esistesse, assieme all'unicorno e alla mandragora.



































(https://books.google.it/books?id=ia2oXx8FXbwC)


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